Margaux Vigie? - credit Brazodehierro

Margaux Vigié: «Una grande gioia aver debuttato in Nazionale».

All'antivigilia del Tour de Suisse, parla la 26enne francese, reduce dal debutto con la nazionale alla Mont Ventoux Dénivelé Challenges.

Nella carriera di un’atleta ci sono momenti indimenticabili: la prima vittoria, il debutto in una rassegna internazionale, la partecipazione alla propria corsa preferita. E Margaux Vigié, che veste la maglia della Valcar – Travel & Service dal mese di luglio del 2020 (nella foto Brazodehierro), ha appena vissuto uno di questi spartiacque: la 26enne di Tolosa martedì ha debuttato in nazionale, partecipando alla Mont Ventoux Dénivelé Challenges, che per la prima volta ha portato le atlete in vetta al mitico Gigante della Provenza.

«È stata una grande gioia. Ero molto fiera di indossare la maglia della mia nazione; farlo in una gara caratterizzata da una salita mitica per il mondo del ciclismo è stato un ulteriore motivo di vanto».

Ti aspettavi la convocazione?

«Ci speravo e sapevo che per meritarmela potevo solo fare del mio meglio con la Valcar – Travel & Service. Le vittorie del team nelle ultime due settimane mi hanno regalato questa soddisfazione».

Alla Dwars door de Westhoek e alla Dwars door het Hageland hai sfiorato la Top 10…

«Il piazzamento personale non conta. L’importante è che abbiamo centrato tre vittorie al termine di uno splendido lavoro di squadra. Ora siamo a quota otto successi, ottenuti con sei atlete diverse; senza contare i piazzamenti in gare del World Tour al cospetto di autentiche corazzate».

Come te lo spieghi?

«Siamo una squadra: ognuna di noi sa lavorare per l’altra a seconda della strategia e della tipologia di gara che affrontiamo. E la bontà del collettivo vale più della somma del valore delle singole atlete».

Margaux Vigiè con Ilaria Sanguineti - credit Bastien Gason

Margaux Vigiè con Ilaria Sanguineti – credit Bastien Gason

Per quali gare ti senti più adatta?

«Ho iniziato a correre su strada ad alti livelli solo nel 2020, dopo la mia prima carriera agonistica nello speed skating e poi nelle gare fixed. Quindi ogni giorno è un’occasione per maturare esperienza. Al momento mi sento più portata per le corse di un giorno».

Il prossimo appuntamento sarà però una corsa a tappe: il Tour de Suisse. Con quali obiettivi ti schieri al via?

«L’obiettivo è quello di fare bene, sfruttando le nostre capacità: Olivia Baril e Alice Maria Arzuffi punteranno alle frazioni più impegnative; abbiamo buone chance di ben figurare anche nella prima tappa con arrivo a Vaduz; e occhio a Karolina Kumi?ga nella cronometro».

A proposito di capacità, tu ti sei laureata in fisioterapia, parli quattro lingue, in ogni sport che hai ben figurato. Qual è il tuo segreto?

«Serenità e concentrazione. La serenità deriva dall’essere in un bel gruppo e, avendo conseguito la laurea e lo stage per l’abilitazione lavorativa, di aver completato il mio percorso di studi. Ora posso quindi concentrarmi al 100% sul ciclismo».

Oltre al ciclismo quali altre passioni coltivi?

«Mi piace viaggiare; visitare città e scoprire luoghi nuovi. Barcellona è la città che amo di più, ma anche l’Italia ha scenari splendidi. Da sabato 18, vedremo di scoprire qualcosa di nuovo al Tour de Suisse».

Oltre a Margaux Vigié, alla corsa a tappe in programma da sabato 18 a martedì 21 giugno parteciperanno: Alice Maria Arzuffi, Olivia Baril, Karolina Kumiega, Ilaria Sanguineti e Lizzie Stannard.

Margaux Vigié at Paris Roubaix Recon - credit T.Muzzi

Margaux Vigié at Paris Roubaix Recon – credit T.Muzzi